Ecobonus 2024

Ecobonus 2024: cosa rientra e come funziona?

Cosa rientra nell’ecobonus 2024 e come funziona?

Detrazioni dal 50 all’65%, cessione del credito in determinate condizioni e tant’altro! L’ecobonus è una detrazione fiscale nella misura del 65%, valida fino al 31 dicembre 2024 per tutti gli interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici. Tale bonus, ricordiamo, è stato introdotto per la prima vota dalla Legge di Bilancio del 2007 (legge 296/2006), attualmente è disciplinato dall’art. 14 del dl 63/2013 (detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica), fino al suo approdo all’interno del dl 34/2020 (decreto rilancio).
Anche nel 2024 puoi sfruttare l’ecobonus per qualsiasi lavoro che preveda interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale e molto altro. Questa detrazione fiscale riguarda tutte le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024, con un massimale di spesa che varia in base alla tipologia dei lavori. Per scoprire una alternativa valida al Superbonus e come migliorare la tua abitazione,.
Di seguito, vedremo in dettaglio tutto quello che i tecnici dell’edilizia devono sapere sull’ecobonus 2024, relativamente alla: detrazione 50% – 65%; scadenza: 31/12/2024; cessione del credito e sconto in fattura 31/12/2024.
  • Ecobonus 2024: cos’è?
  • Ecobonus 2024: obiettivo
  • Ecobonus 2024: chi può richiederlo?
  • Ecobonus aliquote Ecobonus 50%
  • Ecobonus 65% Ecobonus 2024:
  • l’iva degli interventi Ecobonus 2024: cessione del credito e sconto in fattura Visto di conformità ecobonus 2024

Ecobonus 2024: cos’è?

L’ecobonus è una agevolazione fiscale (detrazione IRPEF o IRES) riconosciuta per i lavori di riqualificazione energetica dell’immobile effettuati sia su edifici unifamiliari sia nei condomini. La misura è rivolta a tutti i cittadini che vogliono effettuare determinati lavori sull’immobile di loro proprietà reale, e prevede una agevolazione che varia dal 50% al 65% in base alla tipologia di lavori svolti.
In alcuni casi specifici l’agevolazione può anche raggiungere una percentuale maggiore, con la possibilità di accedere al Superbonus, se vengono rispettati alcuni requisiti.

Ecobonus 2024: obiettivo

L’obiettivo principale dell’ecobonus, sin dalla sua istituzione, è stato quello di promuovere la riqualificazione del patrimonio edilizio italiano, con l’obiettivo di ridurre l’utilizzo di combustibili fossili a favore delle fonti energetiche rinnovabili. In particolare, tale incentivo si concentra sugli interventi che, in primo luogo, comportano una riduzione del consumo energetico per il riscaldamento, con l’ottenimento anche di notevoli risparmi economici conseguenti al miglioramento delle prestazioni termiche dell’edificio.
Questo potenziamento può essere conseguito mediante diversi tipi di interventi, che spaziano dalla coibentazione ai nuovi pavimenti, dalla sostituzione delle finestre o degli infissi all’installazione di pannelli solari, e all’aggiornamento degli impianti di climatizzazione invernale.

Ecobonus 2024: chi può richiederlo?

Possono richiedere il bonus tutti i soggetti residenti e non residenti in Italia, titolari di qualsiasi tipologia di reddito. La detrazione spetta, infatti, alle persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni, agli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, alle società semplici, alle associazioni tra professionisti e ai soggetti che conseguono reddito d’impresa, vale a dire persone fisiche, società di persone, società di capitali (art. 2 del dm 19 febbraio 2007).
Tali soggetti, che devono possedere o detenere l’immobile in base ad un titolo idoneo, sono: proprietari o nudi proprietari; titolari di un diritto reale di godimento quale usufrutto, uso, abitazione o superficie; soci di cooperative a proprietà divisa e indivisa; soggetti indicati nell’art. 5 del TUIR, che producono redditi in forma associata; detentori (locatari, comodatari) dell’immobile; familiari conviventi; coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge; conviventi di fatto di cui all’art. 1, commi 36 e 37, della legge n. 76 del 2016; promissario acquirente

Ecobonus aliquote

Come evidenziato nei paragrafi precedenti, l’ecobonus presenta delle aliquote differenti, che vengono attuate in base alla tipologia dei lavori svolti. Vediamo nel dettaglio tutte le possibili detrazioni presenti all’interno del ecobonus: 50% 65% Tuttavia, qualora l’intervento sia eseguito su parti comuni condominiali, la detrazione IRPEF può variare dal 70% al 75%. Nell’eventualità in cui le opere e le spese di ristrutturazione, volte a migliorare l’efficienza energetica, coinvolgano l’intero involucro dell’edificio, l’ecobonus può raggiungere il 70% (nel caso in cui i lavori interessino il 25% della superficie complessiva del condominio) o addirittura il 75%, se la riqualificazione energetica mira a migliorare e risparmiare sull’energia tanto in estate quanto in inverno. Le aliquote relative alle detrazioni del 70% e del 75% aumenterebbero ulteriormente nel caso in cui si realizzassero interventi su edifici situati nelle zone sismiche 1, 2 o 3, mirati anche a ridurre il rischio sismico. In particolare, si potrebbe usufruire di una detrazione dell’80% se i lavori eseguiti comportassero il passaggio a una classe di rischio inferiore, e dell’85% in presenza della riduzione di due o più classi di rischio sismico.

Ecobonus 50%

Gli interventi che rientrano all’interno dell’ecobonus 50% sono: acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi e di schermature solari; sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione almeno pari alla classe A;
acquisto e posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili e molto altro. Per questi lavori appena descritti, l’agevolazione spetta nella misura del 50%, mentre per tutti i lavori restanti l’agevolazione è innalzata nella misura del 65%.

Ecobonus 65%

Rientrano all’interno dell’incentivo ecobonus 65%, in relazione alla riqualificazione energetica degli edifici esistenti: interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi; interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con generatori d’aria calda a condensazione;
  • acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, fino a un valore massimo della detrazione di 100.000 euro, a condizione che gli interventi producano un risparmio di energia primaria pari almeno al 20%;
  • sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione;
  • interventi di sostituzione, integrale o parziale, di impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici a bassa entalpia e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione realizzato;
  • interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore; acquisto,
  • installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento; interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti;
  • interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture opache verticali (muri), strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti); installazione di impianto pannelli solare termico per la produzione di acqua calda per usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università; building automation.

Ecobonus 2024: l’iva degli interventi

Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate per la realizzazione degli interventi di riqualificazione energetica degli edifici sono soggette all’imposta sul valore aggiunto (IVA) secondo le aliquote stabilite per gli interventi di recupero del patrimonio immobiliare.

Nello specifico: per le prestazioni di servizi legate a interventi di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, effettuati su immobili residenziali, è previsto un regime agevolato con l’applicazione di un’IVA ridotta al 10%; per le cessioni di beni, l’aliquota ridotta si applica soltanto quando la relativa fornitura avviene nell’ambito del contratto di appalto.

Tuttavia, se l’appaltatore fornisce “beni di valore significativo”, l’aliquota ridotta si applica a tali beni solo fino a concorrenza del valore della prestazione (considerato al netto del valore dei beni stessi).

Ecobonus 2024: cessione del credito e sconto in fattura

L’ecobonus 2024 fornisce la possibilità di utilizzare della cessione del credito o dello sconto in fattura in alternativa alla detrazione in dichiarazione dei redditi. Queste opzioni si applicano a vari tipi di lavori, tra cui: il recupero del patrimonio edilizio, la riqualificazione energetica, le misure antisismiche e il recupero o il restauro delle facciate degli edifici esistenti.

Ricordiamo che è possibile utilizzare la cessione del credito e lo sconto in fattura se entro il 16 febbraio 2023 risultino effettuate le seguenti opzioni: stipulato un contratto di appalto; accettazione di un preventivo; pagamento di un acconto tramite bonifico bancario.

Nel caso in cui l’acconto tramite bonifico bancario sia stato versato dopo il 16 febbraio 2023, occorrerà che il committente e il fornitore sottoscrivano un’autocertificazione sotto forma di dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui si attesti che l’inizio dei lavori o che l’accordo vincolante tra committente e fornitore sia avvenuto prima del 16 febbraio 2023.

Una volta verificata l’idoneità per la cessione del credito o dello sconto in fattura, è necessario effettuare la comunicazione delle opzioni per interventi edilizi all’Agenzia delle Entrate.

Ricordiamo che tale comunicazione doveva essere effettuata entro il 31 marzo scorso, per riuscire ad utilizzare la cessione dei crediti a terzi o per l’applicazione dello sconto in fattura, in riferimento alle spese sostenute nel corso del 2022. Tuttavia, se la comunicazione non è stata ancora effettuata, era possibile ricorrere all’istituto della remissione in bonis, versando una sanzione di 250 euro entro la scadenza per la presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al 2022 (2 ottobre 2023 per il modello 730/2023 e 30 novembre 2023 per il modello Redditi 2023). Mentre, per le spese sostenute nel 2023, invece, la comunicazione potrà essere inviata entro il 16 marzo 2024.

Visto di conformità ecobonus 2024

Ricordiamo che per avvalersi della facoltà di utilizzare l’art. 121 – sconto in fattura e cessione del credito – del dl 34/2020 (decreto rilancio), è necessario inviare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate con il visto di conformità e acquisire l’asseverazione della congruità delle spese così come previsto all’interno dell’art. 121 comma 1-ter.

Ma cos’è il visto di conformità? Il visto di conformità è un documento compilato da un professionista abilitato, allo scopo di verificare che tutte le dichiarazioni per ottenere gli incentivi fiscali siano regolari. L’asseverazione edilizia è un documento che riguarda gli aspetti puramente tecnici.

Una figura professionale (geometra, ingegnere, architetto) rilascia l’asseverazione in cui, sotto la propria responsabilità, attesta: l’effettiva presenza dei presupposti tecnici per avere accesso alle detrazioni; la correttezza del preventivo circa la spesa da sostenere.

Per poter usufruire dei bonus edilizi, è essenziale che sia in regola tanto l’asseverazione quanto il visto di conformità. Si ricorda che il visto di conformità deve essere richiesto dal contribuente, il quale attesta la presenza effettiva dei presupposti che conferiscono il diritto all’accesso alla detrazione. Al fine di non perdere tale agevolazione e per gestire correttamente l’intero processo burocratico che consente di accedere all’ecobonus nel 2024, ti consigliamo l ‘utilizzo di appositi software che in genere hanno un periodo gratuito di prova.